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Dic
Scuola, territorio e occupabilità
Tavola rotonda “Scuola, territorio e occupabilità: prospettive”.
I.I.S. “E.Majorana”
Lunedì 2 Dicembre 2019 si è svolta la Tavola rotonda “Scuola, territorio e occupabilità: prospettive”, una giornata di riflessione sul tema del ruolo che la scuola, insieme ai diversi ambiti produttivi del territorio, può svolgere di fronte alla crisi economica che il nostro Paese deve affrontare, per dare risposte alla necessità di aumentare la disponibilità di professionalità specifiche..
Hanno partecipato alla tavola rotonda organizzata da Sergio Pagani, dirigente scolastico dell’ “IIS Ettore Majorana” di San Lazzaro di Savena(BO) i rappresentanti delle Istituzioni locali, dell’Università di Bologna, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, delle Agenzie per il lavoro, delle Imprese, insieme ai rappresentanti dei docenti, dei genitori e degli studenti dell’Istituto.
La tavola rotonda è stata l’occasione per un confronto sulle risposte concrete che un Istituto scolastico può dare alla richiesta delle aziende di avere un maggior numero di diplomati specializzati nei settori produttivi del territorio. A rappresentare Engines Engineering erano presenti Claudia Strazzari e Antonello Maino.
La tavola rotonda è stata moderata da Andrea Malaguti (vicedirettore de La Stampa) e hanno partecipato alla discussione, Patrizio Bianchi (Assessore Scuola, Formazione e Lavoro della Regione Emilia-Romagna), Francesca Marchetti (Consigliera regionale, componente della Commissione V Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità), Giovanni Schiavone (in rappresentanza dell’Ufficio Scolastico Regionale) e Benedetta Simon (in rappresentanza del Comune di San Lazzaro).
“Riunire attorno a un tavolo enti di ricerca, Università, aziende del territorio e rappresentanti delle Istituzioni per dare risposte alle necessità di formare delle professionalità specifiche nel territorio è stata un’ottima iniziativa!”
Approfondisci la lettura al seguente link: https://www.diregiovani.it/2019/12/02/284714-a-bologna-non-e-vero-che-il-lavoro-non-ce.dg/